Assolutamente esilarante. Perlomeno fino a quando il nostro stranevrotico di professione truffatore di media caratura scopre di avere una figlia quattordicenne. Il che lo costringe a qualche concessione, oltre che a modificare le musiche in sottofondo, dai deliziosamente appropriati Sinatra a techno rap forzatamente più aggiornati. Prima di un finale sorprendentemente sofferto; e non solo clamoroso (oltre che non esattamente comprensibile) nella sua tipica appartenenza alla tradizione del chi la fa se lo aspetti.

Ma l'ultima fatica dell'iperdotato Ridley Scott è di quelle da gustare per l'energia, l'atmosfera e pure la sensibilità; se non proprio per il raziocinio di una meccanica ben oliata. Il regista è tornato all'intimismo, dopo i suoi tipici bagni di folla, le furibonde incursioni nel visionario e nel tecnicistico. Ha sempre fatto a quel modo: THELMA E LOUISE dopo ALIEN o BLADE RUNNER; e ora questo film di gente di tutti i giorni dopo gli eroi piû o meno postmoderni de IL GLADIATORE e di BLACK HAWK ABBATTUTO. E la cosa, come negarlo, gli riesce più che soddisfacentemente.